
La catena “Dentix”, che ha fatto tanta pubblicità e tanto clamore, chiude per fallimento: 57 centri odontoiatrici in Italia, centinaia di dipendenti e collaboratori, chiude.
Ma che cosa significa? Significa che tutti i clienti che hanno accettato il piano di cure e che, come d’obbligo in questa e in altre catene, ha sottoscritto un piano di finanziamento per poter pagare in anticipo tutte le cure, si trova ora con il lavoro a metà, o appena iniziato, già tutto pagato e nessuno che ne risponde. Dovranno quindi continuare a pagare per delle cure che non riceveranno mai.
Non è la prima volta: pochi mesi fa era toccato a Idea Sorriso fare la stessa fine ma, soprattutto, a far fare la stessa fine ai cittadini che avevano iniziato un programma di cure.
E ancora prima, altre catene odontoiatriche avevano già chiuso: iDental, una delle più famose catene spagnole, Dental&Beauty catena italiana chiusa nel 2014, in-Dental sempre in Italia e Vitaldent ancora in Spagna.
Ci sono delle considerazioni da fare.
1) È immorale che i cittadini possano essere danneggiati in questo modo, senza alcuna difesa. E’ veramente immorale. La legge della Repubblica Italiana dovrebbe costringere queste situazioni a risarcire i clienti o trovare altre forme per proteggerli
2) C’è da domandarsi perché queste situazioni si verifichino, anche per catene grandi come Dentix. Evidentemente si sono fatti male i conti preventivi: non si è ben compreso l’enorme carico di costi che pesano sulle strutture odontoiatriche e si è pensato che era una area di facile guadagno. Così non è, evidentemente.
3) Il primo scopo di una struttura odontoiatrica è quello di promuovere la salute, attraverso la prevenzione ed educare i propri clienti al rispetto rigoroso delle regole della prevenzione. Non solo perché le malattie più diffuse della bocca, carie e malattie parodontali, rappresentano un danno economico incalcolabile nel corso della vita, ma anche perché sono concausa importante di gravi patologie sistemiche. Ma chi fa la prevenzione? Tutta la squadra
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