Sono più di cinquant’anni che si discute del problema della presunta tossicità dell’amalgama d’argento, materiale utilizzato tradizionalmente per trattare le carie dentarie, soprattutto nei settori posteriori del cavo orale. L’evento scatenante fu il disastro di Minamata, causato dalla Chisso Corporation: dal 1932 al 1968 riversò nelle acque reflue della ditta metil mercurio, provocando una sindrome neurologica da intossicazione che colpì gli abitanti della baia giapponese. Da allora ampi studi sono stati fatti, al fine di capire se effettivamente il mercurio presente nelle otturazioni poteva rappresentare un problema per la salute di adulti e bambini, e se fosse opportuno rimuovere detto materiale, anche di fronte a restauri tuttora validi. Periodicamente sono uscite, talvolta anche da ambienti medici, presunte correlazioni tra l’amalgama e l’Alzheimer, il Lupus, la sclerosi multipla, il Parkinson. Come è nostra consuetudine per affrontare questo tema faremo riferimento, non a qualche opinione trovata on line, bensì alle valutazioni che ci provengono dalla letteratura scientifica, in particolare su PubMed un sito che raccoglie e pubblica tutti gli studi in campo medico. Riportiamo, qui di seguito, alcune delle più significative pubblicazioni. Innanzi tutto, il sito dell’American Dental Association nell’Aprile del 2016 ha raccolto il parere di diverse Associazioni e riviste.
-ALHZHEIMER ASSOCIATION : ‘’Secondo i migliori studi scientifici disponibili, non c’è una relazione tra otturazioni in amalgama e Alzheimer’’ Alzheimer Myths April 5 2016
-INTERNATIONAL JOURNAL OF DENTISTRY ‘’Secondo gli articoli disponibili e i dati rilevati in questi studi si possono trarre queste conclusioni: 1) Il mercurio rilasciato da restauri in amalgama non contribuisce a malattie sistemiche o a determinare effetti tossici 2) Reazioni allergiche s o n o stati dimostrate, ma sono infrequenti 3) I dati s c i e n t i f i c i a t t u a l m e n t e a disposizione non giustificano la sospensione dell’uso dell’amalgama in campo odontoiatrico’’ Ucar Y Brantley Biocompatibility of Dental Amalgams Int J Dent 2011
-LUPUS FOUNDATION OF AMERICA ‘’Al momento attuale non ci sono dati scientifici che indichino che le otturazioni possono agire come un elemento scatenante del Lupus ‘’ Lupus Found. Of Am. Are Dentalfillingrelated to Lupus April 5 2016
-NATIONAL MULTIPLE SCLEROSIS (MS) SOCIETY ‘’Non c’è evidenza scientifica di una relazione tra Sclerosi Multipla e otturazioni in amalgama. L’avvelenamento con metalli pesanti, come mercurio o manganese, può provocare danni al sistema nervoso e produce tremori e debolezza , simili alla M.S., ma il meccanismo di danno nervoso è completamente diverso dalla M.S.’’ N. S. S. Foster StayingWell: ClearThinking about alternative therapies 2011
-THE NATIONAL INSTITUTE OF DENTAL AND CRANIOFACIAL RESEARCH (NDICR) ‘’I bambini le cui carie sono chiuse con amalgama non hanno effetti avversi sulla salute. Non si identificano perdite di intelligenza, memoria, concentrazione problemi di conduzione nel sistema nervoso in bambini tra i 5 -7 anni’’ NIDCR StudiesevaluateHealthEffect of DentalAmalgamFilling in Children April 18 2006
-THE NEW ENGLAND JOURNAL OF MEDICINE “ A l c u n i studi hanno accreditato l’idea che l’espo – s i z i o n e a lungo termine a basse concentrazioni di mercurio p r o v e n i e n t e d a l l ’ a m a l g a m a generi o drammatizzi alcune malattie degenerative come la Sclerosi Laterale Amiotrofica, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson. Tuttavia, parecchie indagini epidemiologiche hanno mancato di fornire la prova di un ruolo dell’amalgama in queste malattie degenerative’’ ClarksonTW,Magos L, The toxicology of mercury- current exposure and clinical manifestation NewEngland J Med.October,30,2003
-US FOOD AND DRUG ADMINISTRATION ‘’La FDA sulla base di una rivisitazione delle evidenze scietifiche disponibili considera le otturazioni in amalgama sicure per adulti e bambini di sei anni e oltre’’ US Food and Drug Administration About dental amalgam fillings. April 6 2016 A queste posizioni, assolutamente chiare, della letteratura anglosassone, si affiancano delle prese di posizione un po’ più prudenti degli organismi europei. Nell’intento di accrescere la protezione contro l’inquinamento causato dal mercurio, sostanza altamente tossica, Il Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) il 16/12/2016, ha approvato un progetto di regolamento, al fine di allineare le norme europee a quelle della ‘’Convenzione di Minamata’’. La U.E., pur nella consapevolezza che “il mercurio contenuto dell’amalgama rappresenta solo una percentuale minima della quantità totale alla quale sono esposte le persone’’ (Comitato SHENIHR 2013-2016), insieme con una serie di norme che controllano l’utilizzo, l’importazione, l’esportazione e lo smaltimento del mercurio, ha stabilito che a partire dal luglio del 2018 l’utilizzo dell’amalgama ‘’sarà vietato nelle cure dentarie di denti da latte, dei minori sotto i 15 anni e nelle donne in gravidanza o nel periodo di allattamento, a meno che sussistano specifiche esigenze mediche”. Posizione dunque, che non individua alcuna specifica responsabilità delle otturazioni in amalgama, ma che, pur riconoscendo che le otturazioni espongono ad una dose minima di mercurio rispetto alla quantità totale, a cui sono normalmente esposti i cittadini, assume una posizione ‘’prudente a priori’’.
CONCLUSIONI Quali conclusioni si devono e possono trarre da questa rivisitazione della letteratura scientifica, raccogliendo in modo ragionevole, sia i pareri che ci provengono d’Oltreoceano sia le norme vigenti nell’Unione Europea? Va ribadito, che non esiste alcuna evidenza scientifica di correlazioni tra l’amalgama e malattie sistemiche e degenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson, la Sclerosi Multipla. Gridare dunque al pericolo, senza alcuna base scientifica a supporto, non è solo sbagliato e deontologicamente sospetto, ma fa nascere dubbi sulla onestà di prese di posizione allarmistiche. Possono esserci invece allergie, dunque è meglio evitare l’utilizzo di tale materiale d’otturazione in casi di storia clinica, di allergie a metalli, in particolare di argento, mercurio, rame, stagno. Naturalmente lo stesso problema potrebbe porsi anche per altri materiali come i compositi o i vetrioionomeri utilizzati in alternativa. Il rilascio di mercurio dovuto all’usura delle otturazioni è abbastanza insignificante, soprattutto se paragonato a quello assunto con gli alimenti. La loro rimozione, che tra l’altro provoca sì un aumento, pur non drammatico, della concentrazione nel sangue di Hg, non sarebbe dunque giustificata se non in presenza di nuove carie, infiltrazioni sul restauro preesistente, oppure accertate allergie ai metalli suddetti. Sappiamo che, una pur funzionale ma brutta otturazione in amalgama, confligge ormai con le regole inesorabili della Civiltà dell’Immagine, ma un conto è rimuoverla perché, in quanto antiestetica rappresenta un problema per il paziente, altra cosa è farlo, paventando spaventose conseguenze per la sua salute. Nel caso del trattamento di minori o di donne incinte o in fase di allattamento, nonostante gli studi senza dubbio tranquillizzanti cui fa riferimento l’American Dental Association , è opportuno già da ora raccogliere le indicazioni della U.E. , che sconsigliano e che dal 2018 vieteranno l’utilizzo dell’amalgama d’argento in queste categorie. Tutto ciò nella consapevolezza che, essendo le otturazioni in composito più soggette ad infiltrazioni, sarà necessario rilanciare sia nel pubblico sia nel privato, programmi capillari di prevenzione.
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