Editoriali

Curiamo denti e parodonto o estraiamo e facciamo impianti?

Sembra che ormai gli impianti abbiano soppiantato terapia dentale e parodontale. C’è una tasca profonda? C’è una perforazione della camera? Via il dente e dentro un impianto. Perché? Per fare questa scelta (nell’interesse del paziente, non dell’odontoiatra) è necessario rispondere a due domande:
1) È dimostrato che gli impianti durano più a lungo di un dente con mobilità di grado due?
2) Una volta inserito un impianto in una bocca con malattia parodontale, quante probabilità ci sono che non si instauri una perimplantite?

Per rispondere alla prima domanda cerchiamo nella letteratura internazionale:
“Se il dente non è particolarmente compromesso, la maggior parte degli studi mostra una percentuale di successo particolarmente incoraggiante e le percentuali aumentano nei denti anteriori” (1).

“Si può concludere che il mantenimento di molari che presentano lesioni parodontali con interessamento della forca si aggira attorno al 90% a 10 anni. Naturalmente se questi denti hanno subito anche un trattamento endodontico questa percentuale di sopravvivenza può essere più bassa” (2).

“La terapia parodontale risulta in una buona prognosi per i molari con interessamento della forca di III° grado, mentre il fumo e il diabete influenzano la prognosi infausta di questi elementi” (3).

Dunque, nel corso di quasi quarant’anni, i ricercatori continuano a confermare la stessa evidenza: con un’attenta terapia parodontale di mantenimento i denti si possono conservare molto a lungo.
Per quanto riguarda il 2° punto: “I pazienti con impianti che rimpiazzano denti perduti a causa di cronica periodontite dimostrano una più bassa media di sopravvivenza e un maggior numero di complicanze biologiche dei pazienti con impianti che rimpiazzano denti perduti per ragioni differenti dalla periodontite” (4).

“ I pazienti con una storia di periodontite presentano una percentuale minore di sopravvivenza degli impianti e un significativamente più alto numero con siti con perdita di osso perimplantare. In più i pazienti che
non hanno aderito completamente a un programma di supporto in terapia parodontale hanno presentato un elevato numero di impianti falliti. Ciò sottolinea l’importanza della terapia parodontale di supporto nel mantenimento degli impianti a lungo termine, soprattutto nei soggetti affetti da parodontite, per controllare l’infezione e limitare le complicazioni biologiche” (5).

Dunque anche sulla seconda questione, da almeno venti anni, l’evidenza scientifica dimostra che gli impianti, senza attenta terapia parodontale di mantenimento, si ammalano di perimplantite. E allora perché, non si attuano tutte le procedure necessarie prima di “cavare” e prima di “inserire”?
Ci sono almeno due risposte:
· La prima, la più vergognosa: perché si guadagna di più a mettere un impianto.
· La seconda, meno vergognosa sul piano etico, ma altrettanto sul piano clinico: perché non si ha l’organizzazione in studio necessaria per garantire una attenta e continua terapia parodontale di supporto. Non c’è l’igienista, non c’è un numero sufficiente di igieniste, non c’è l’organizzazione per fare del reparto di prevenzione il cuore dello studio. La terapia parodontale di mantenimento diventa “la pulizia dei denti”: 20
minuti 30 euro.

QUESTO È SVILIMENTO DELLA PROFESSIONE!

1) McFall W T Jr. Tooth loss in 100 treated patients with periodontal disease. A long-term study. J Periodontol 1982; 53: 539-549
2) Pedersen PH, Lang NP, Muller F: “What are the longevities of teeth and oral implants?” Clin. Oral Impl. Res. 18 (suppl.3), 2007; 15-19
3) Dannewitz B, Zeidler A, Husing J, Saure D, Pfefferle T, Eickholz P, Pretzl B. “Loss of molars in periodontally treated patients: results 10 years and more after active periodontal therapy”. J Clin Periodontol 2016;43:53-62
4) Karoussi I.K, Salvi G.E, Heitz-Mayfield L, Bragger U, Hammerle C.H, Lang N.P: “Long -term implant prognosis in patients with and without a history of chronic periodontitis: a 10-year prospective cohort study of the ITI Dental Implant System.” Clin.Oral Impl.Res. 2003; 14:329-339
5) Wayne W. Hsieh, DDS1/Allyn Luke, BSCE, MSCE2/Jason Alster3/Saul Weiner, DDS4” “Sensory Discrimination of Teeth and Implant-Supported
Restorations” The international Journal of Oral & Maxillofacial Implants
Volume 25, number 1, 2010 pag. 146-152