Mi arriva la mail da una paziente che riporto testualmente:
«Ho da poco ricevuto una mail da un’amica che mi racconta di aver recentemente assistito ad una trasmissione televisiva, il dr. Oz show, nella quale quest’ultimo , parlando di un tipo di cancro che si sta diffondendo molto rapidamente tra le donne, il cancro della tiroide, ha affermato che questa crescita così rapida potrebbe essere dovuta alle radiografie dentali e alle mammografie. Ha dimostrato che il grembiule utilizzato nello studio del dentista per le radiografie è munito di un colletto che può essere alzato e posto intorno al collo. La maggior parte dei dentisti non si preoccupa di farlo, io non l’ho nemmeno mai visto.”
Per mia curiosità vado a vedere chi è questo dr.Oz e trovo questo articolo:
«ll dottor Mehmet Oz non è figura gradita alla Columbia University, dove insegna e opera da molti anni grazie alla sua specializzazione in chirurgia cardiotoracica. A volerlo presto fuori dall’ateneo sono i suoi colleghi: in 10 a metà aprile hanno scritto al preside di facoltà per chiedere la sua espulsione, e oggi, dopo grande pubblicità a questa notizia, secondo un sondaggio son diventati almeno mille i dottori che la pensano allo stesso modo. Il motivo: il professionista, noto per condurre da diversi anni una trasmissione sui temi della salute tradotta e trasmessa ormai quasi in tutto il mondo, il “Dr Oz show”, vi professerebbe teorie non supportate scientificamente, darebbe spesso spazio a tecniche e cure alternative non valide o non approvate dalle associazioni di categoria, oltre a trarre profitto personale dal pubblicizzare determinati prodotti e alimenti grazie ad accordi con aziende del settore». ( Eva Perasso- Corriere della Sera / Salute)
Questo tanto per cominciare. Poi affrontiamo la prima questione:
- Da dove viene l’informazione sull’aumento dell’incidenza del cancro alla tiroide?
- In quali aree geografiche del pianeta si registra questo aumento?
- Sono stati considerati gli eventuali altri fattori di rischio (ambientale, medico, alimentare ecc.)
- Qual è la percentuale di incidenza del tumore in rapporto alle radiografie effettuate su queste donne rispetto alle altre che non hanno fatto radiografie negli ultimi 10-15 anni?
- Qual è la percentuale di aumento dell’incidenza del tumore nelle donne rispetto agli uomini? È la stessa o è diversa. Perché, se è sovrapponibile, è necessario dimostrare perché i maschi, che hanno preso una dose di raggi sovrapponibile a quella delle donne, hanno invece sviluppato un numero minore di tumori. Ci stiamo avviando alla teoria del supermaschio che resiste di più?
- Qual è la quantità di raggi che queste donne hanno assorbito? Erano apparecchiature tradizionali o digitali? Perché le nuove apparecchiature digitali emettono una quantità di raggi molto inferiore alle tradizionali.
- Quando si parla di aumento delle radiografie scattate dai dentisti si parla di bite-wing. Endorali, ortopantomografie, cone beam?
Se non ci sono dati precisi su tutte queste domande non esiste alcuna base scientifica per fare affermazioni. Si tratta, come spesso accade, di chiacchiere da bar che non portano alcun contributo alla soluzione di alcun problema, ma servono solo a scatenare il panico, quasi sempre per poi proporre qualche miracolosa …offerta speciale.
Il secondo aspetto sul quale soffermarsi è questo:
- Quanti dei dentist, che sono responsabili di questo aumento di radiografie, e sono dunque responsabili ipotetici dell’aumento dei tumori alla tiroide, hanno usato regolarmente il grembiule piombato, quanti lo hanno posizionato correttamente?
- Quanti hanno attentamente seguito la regola della minore quantità di raggi possibile per ottenere il giusto risultato?
- Quanti hanno correttamente conservato e archiviato le lastre effettuate in modo da non dover inutilmente ripetere l’esame?
- Quante radiografie, indipendentemente dal dentale, hanno fatto le donne che hanno prodotto il tumore?
- E perché altre, che magari hanno fatto TAC al cranio, total body ecc… non hanno sviluppato il tumore?
Bisognerebbe sempre prendere con grande prudenza queste informazioni buttate in pasto dai media. Gli autori americani parlano di “Junk Science” (Scienza spazzatura) e presentano i danni che frequentemente questo modo raffazzonato e superficiale di comunicare producono. Con la scusa di usare un linguaggio semplice per farsi capire dalla “gente”. Semplice non vuol dire né superficiale né falso. Certo che bisogna usare un linguaggio semplice, ma deve essere basato su rigorosa documentazione scientifica e attentissima valutazione delle parole.
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