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Effetto della rimozione professionale di placca, quando eseguita a lungo termine e con frequenza routinaria, sulla prevenzione secondaria della parodontite: revisione sistematica

La rimozione del biofilm dentale e di depositi calcificati dalla superficie dentaria contrasta l’evoluzione dell’infiammazione gengivale placca-associata da uno stato sub-clinico ad uno stato clinico e riduce la severità di gengivite, quando già presente (van der Weijden & Hioe 2005). In siti parodontalmente compromessi, il beneficio clinico della rimozione professionale di placca (PMPR) può includere l’eliminazione/riduzione di infiammazione parodontale e suppurazione, guadagno di attacco clinico e la riduzione di profondità di sondaggio (van der Weijden & Timmerman 2002). La rimozione professionale di placca è considerata ad oggi una procedura essenziale per la prevenzione ed il trattamento delle malattie parodontali associate a placca dentale (Lang 1983, Cobb 2002, van der Weijden & Slot 2011). In pazienti che hanno subito terapia parodontale attiva (APT), per controllare la re-infezione parodontale PMPR viene programmata su base “routinaria”, dove con tale termine si indica “una procedura od un andamento ripetuto con regolarità” (Concise Oxford Dictionary 1995), senza specificare a quale specifica frequenza i pazienti devono sottoporsi al trattamento  (Worthington et al. 2013). PMPR è generalmente associata ad altre procedure (come aggiornamento dell’anamnesi del paziente, esame clinico intra- ed extra-orale, etc), che nel loro insieme vengono identificate sotto il termine di terapia di supporto parodontale (SPT) o terapia di mantenimento (American Academy of Periodontology 1998, Sanz & Teughels 2008).

Nonostante PMPR come parte del programma di SPT sia una procedura comune negli ambulatori odontoiatrici, (Pastagia et al. 2006), la sua evidenza scientifica è scarsa (Frame et al. 2000,  Davenport et al. 2003a,b, Pastagia et al. 2006, Worthington et al. 2013).

Una  recente revisione sistematica ha valutato l’efficacia di PMPR in adulti non affetti da parodontite severa (cioè individui senza perdita di tessuto osseo alveolare generalizzata, che non richiedono trattamento parodontale chirurgico) (Worthington et al. 2013). La bassa quantità e qualità degli studi, la mancanza di follow-up a lungo termine, la mancanza di informazioni sui parametri biometrici di parodontite,  su insorgenza e progressione della malattia, ha reso non possibile trarre conclusioni solide sull’effetto della PMPR come prevenzione primaria e secondaria della parodontite (Worthington et al. 2013). Altre revisioni sistematiche hanno valutato l’effetto che la  PMPR ha sul mantenimento della salute parodontale e sulla prevenzione di perdita dentaria in pazienti già affetti da parodontite (Pastagia et al. 2006). Nel complesso, queste revisioni hanno riportato bassi tassi di perdita dei denti (Chambrone et al. 2010) e limitata perdita di attacco a breve termine (Heasman et al. 2002) come pure sul lungo termine purché PMPR sia eseguita a  determinate frequenze e condizioni (Gaunt et al. 2008), sostenendo, dunque, la rilevanza clinica di

PMPR / SPT nel mantenimento della salute orale. Queste recensioni, però, hanno incluso solo studi che valutavano l’effetto di SPT dopo terapia non chirurgica con dati a 12 mesi di follow-up  (Heasman et al. 2002), o con dati sito-specifici  relativi a denti trattati con particolari tecniche (ad esempio denti trattati con GTR) (Gaunt et al. 2008), o si basavano principalmente su studi retrospettivi o focalizzati su fattori che influenzavano la perdita dei denti durante SPT piuttosto che l’effetto specifico della SPT (Chambrone et al. 2010).

La presente revisione sistematica è stata effettuata per rispondere alla seguente focus question: “Interventi professionali, routinari di PMPR hanno effetto clinico sulla prevenzione secondaria a lungo termine della parodontite in pazienti precedentemente trattati per parodontite? “.

Per rispondere a questa domanda, sono stati considerati solo studi prospettici che hanno valutato PMPR come parte essenziale di una SPT a lungo termine.

METODI

Disegno di studio

L’attuale revisione è stata condotta con un approccio sistematico. Il manoscritto è stato preparato in accordo con i Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta- Analyses (PRISMA) guidelines (Moher et al. 2009, Liberati et al. 2009).

Criteri di inclusione degli studi

Tipi di studio

Studi prospettici, compresi studi randomizzati, quasi-randomizzati e non randomizzati, in cui PMPR era parte delle procedure di SPT, in cui venivano riportati dati su tutta la dentatura o un numero di denti considerato sufficientemente rappresentativo dell’intera dentatura, con  il paziente come unità statistica per l’analisi dei dati.

Tipo di partecipanti

Gli studi sono stati inclusi se condotti  su pazienti aventi le seguenti caratteristiche:

(I) almeno 18 anni età; (Ii) affetti da parodontite; (Iii) pazienti precedentemente sottopostisi a APT (terapia parodontale attiva); (Iv) con un follow-up di almeno 3 anni di SPT dopo il completamento di APT.

Intervento

L’intervento di interesse è stata la PMPR routinaria, sopragengivale e/o sub gengivale.

Ricerca della letteratura: metodi

Due autori (G.F. e R.F.) hanno eseguito la ricerca in maniera indipendente su Medline (www.pubmed.com)  fino al luglio 2014 utilizzando una combinazione di termini MeSH e parole chiave libere (Appendice S1). Inoltre, sono stati consultati Elsevier Scopus © (Www.scopus.com), e la Cochrane Oral Health Group Trials speciali ‘ Register (www.thecochrane library.com). Solo articoli full-text scritti in inglese sono stati analizzati. Ricerca a mano è stata eseguita nelle riviste Journal of Clinical Periodontology, Journal of Periodontology, Journal of Periodontal Research, the clinical supplement of the Journal of Dental Research and the proceedings of the  European Workshops on Periodontology. Sono state, inoltre, consultate le bibliografie di revisioni sistematiche pertinenti. Titoli e abstract della ricerca elettronica sono stati gestiti con Software EndNote  v.X7 e sono stati analizzati in maniera indipendente dai due autori. Il testo integrale degli studi potenzialmente rilevanti è stato recuperato e analizzato in modo indipendente dai due Autori per l’inclusione. Dopo  l’identificazione, gli Autori hanno risolto disaccordi attraverso la discussione. Qualora il consenso non venisse raggiunto, il disaccordo è stato risolto con la decisione di un terzo revisore (L.T.).

Estrazione dei dati: caratterizzazione dell’ intervento.

Per ogni studio incluso nella revisione, i seguenti dati relativi al tipo di intervento sono stati registrati in uno specifico form:

(i) la somministrazione di strumenti /dispositivi per il controllo di placca domiciliare (ad esempio lo spazzolino da denti, dentifricio); (Ii) rafforzamento e/o istruzioni di igiene orale o motivazione alla stessa; (Iii) somministrazione sistemica/locale di antimicrobici.

La frequenza annuale dell’ intervento, l’aderenza del paziente alla frequenza proposta e la durata del follow-up (in anni) sono stati registrati.

Estrazione dei dati: out come.

Le seguenti misure outcome sono state considerate.

Outcome primari.

Perdita dei denti, registrata come (i) numero totale di denti perduta, e (Ii) il numero totale dei denti persi a causa di motivi parodontali durante il follow-

up.

Outcome secondari.

• livello di attacco clinico (CAL);

• profondità di sondaggio (PD);

• sanguinamento al sondaggio (BOP);

• suppurazione al sondaggio;

• quantità di placca e tartaro;

• lesioni delle forcazioni;

• recessione gengivale;

• mobilità dentale;

• eventi negativi correlati alla parodontite (ad esempio ascessi parodontali);

• misure radiografiche di livelli di osso;

• outcome paziente-specifici

Per valutare l’effetto di PMPR nel tempo le variabili outcome sono state considerate solo quando riportate dalla visita post-APT all’ultima visita di follow-up.

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