Leggiamo su “Odontoiatria 33”del 17-09-2015 una notizia che riempie il cuore di buon umore: “Il Ministero si schiera contro il fumo. I dentisti i primi tra i professionisti della salute a dare il buon esempio, ma non basta”. Nell’articolo si legge che: “…secondo un sondaggio proposto dai promotori del progetto No smoking be happy (Fondazione Umberto Veronesi, ISI, ANDI) … la stragrande maggioranza dei dentisti dichiara di aver segnalato ai propri pazienti fumatori i danni del fumo (98%) e ha promosso la cessazione del fumo (93%)…il 17% degli intervistati si è dichiarato fumatore…”
Ora lungi da noi dubitare di dati forniti da fonti così autorevoli, forse, sarebbe meglio andare a fondo della questione che è davvero importante e, senza nessuna volontà polemica, capire quale sia realmente la situazione. I dati riportati sono estrapolati dalla analisi di un questionario (1) fatto nel 2014. Sono stati inviati più di 20.000 questionari e hanno risposto 883 dentisti residenti in tutta Italia.
20.000 questionari inviati significa che sono stati consultati circa il 30% dei dentisti italiani. Se hanno risposto in 883, su circa 56.000 odontoiatri, significa circa l’1,57% del totale.
Se la stragrande maggioranza dell’1,57% dei dentisti italiani (cioè quelli così sensibili da rispondere al questionario, e dunque certamente NON rappresentativi della massa globale) dichiara di “aver segnalato ai propri pazienti fumatori i danni del fumo”, affermare con questo che “i dentisti sono i primi tra i professionisti della salute a dare il buon esempio” sembra a dir poco fantasioso.
Se a ciò si aggiunge che molti di questi 883 hanno anche mentito, il ragionamento diventa ancora più impietoso. Perché hanno mentito?
Perché il 93% di costoro ha dichiarato di aver “promosso la cessazione del fumo” tra i propri pazienti quando 150 degli 883 (17%) hanno dichiarato di essere fumatori, è chiaro che i conti non tornano, a meno che non si voglia dar credito alla immagine del medico che, con la sigaretta in bocca, spiega al paziente che deve smettere di fumare.
L’argomento è davvero importante e l’addestramento degli odontoiatri a essere educatori permanenti per il miglioramento della qualità della vita del cittadino è questione di importanza decisiva, che si incrocia con il concetto di “servizio globale” dello studio odontoiatrico, di “alleanza terapeutica” con il paziente e di partecipazione di tutta la squadra (odontoiatra, igienista, assistenti) alla educazione continua propria e del paziente. Dunque davvero non serve mettersi le piume del pavone ma, al contrario, lavorare, lavorare, lavorare. Probabilmente è colpa nostra che siamo stati distratti ma di questa campagna di sensibilizzazione… noi non ci siamo accorti.
Paglia G, Gallus S, Crippa R,Mancini E.G, Paglia L, Zuccaro P: “No smoking be happy per il tuo sorriso promuove una campagna di sensibilizzazione contro il fumo rivolta agli odontoiatri italiani e ai loro pazienti…”
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