Editoriali

Il trionfo della protesi mobile è la sconfitta dello spazzolino

maxresdefaultLeggiamo su un opuscolo stampato da una azienda farmaceutica  (“L’esperienza della protesi mobile paziente-dentista: i dati di una nuova consapevolezza” – Polident – gsk) che: ”È un fatto incontrovertibile che con l’avanzare del tempo l’organismo invecchi. Di conseguenza, anche la salute della bocca può essere compromessa. Infatti, più si alza l’età, più aumentano i portatori di protesi. Questa evidenza è confermata in uno studio condotta da GSK in Giappone, Italia, Stati  Uniti, Brasile e Cina nel 2012, dal quale emerge che i portatori di protesi, tra i 50-54enni sono il 16%, mentre tra i 75-79enni sono il 67%.”.

Già su questa frase si possono fare due osservazione interessanti:

1 – La salute della bocca può essere compromessa non perché avanza l’età, ma perché non si lavano i denti. È la placca il nemico mortale dei nostri tessuti parodontali ed è la causa della perdita della stragrande maggioranza dei denti nelle persone anziane. Allora il problema è quello di educare il cittadino a una corretta igiene orale e gli odontoiatri a un corretto rapporto con il mondo dell’igiene orale professionale. Come si può pensare di contrastare i danni determinati dalla malattia parodontale se le igieniste non vengono assunte nelle strutture pubbliche se non in un numero risibile? Quale cultura c’è in un Paese che bene o male pensa alla terapia ma non pensa assolutamente alla prevenzione?

2 – I portatori di protesi passano dal 16% tra i 50-54enni al 67% per i 75-79enni. Forse con l’avanzare dell’età il braccio è stanco e si spazzola meno? Investiamo allora in spazzolini elettrici che fanno da soli, non richiedono energia bracciale, non richiedono abilità per acquisire le più fantasiose tecniche di spazzolamento e, soprattutto, funzionano. In questo modo, dedicando tempo e attenzione ai cittadini al di sopra dei 54 anni, potremmo finalmente abbattere il numero dei portatori di protesi a una percentuale simile a quella dei 50enni.

Il vero problema, come dice Laura Strohmenger, è che gli italiani non hanno capito l’effetto della prevenzione orale rispetto al mantenimento in buone condizioni degli elementi dentali e dei tessuti gengivali. D’altra parte, come è possibile educare i grandi numeri se il messaggio che passa tutti i giorni in televisione è che se c’è sangue (potrebbero evitarci all’ora di cena la scenetta disgustosa di quello che sputa sangue e saliva nel lavandino) bisogna usare il dentifricio xxy o il collutorio ccz o il dentifricio che, rifacendosi alla ricerca (sic), unisce le proprietà di filo e spazzolino, invece di trasmettere l’importanza del lavoro meccanico delle setole dello spazzolino? Purtroppo si legge ancora in qualche lavoro “scientifico” che è necessario non spazzolare troppo i denti per non creare lesioni dello smalto.

Quindi, non facendo prevenzione, il numero di portatori di protesi rimovibili in Italia è molto elevato. Però, a questo punto, ci sono altre considerazioni da fare. L’informatore di una grande azienda che produce anche dentifrici ci dice che la pasta per “dentiere” nel 2014 è stato il prodotto oral care con il maggior fatturato. Eppure, sappiamo che:

1) una protesi rimovibile ben costruita non richiede l’impiego di pasta
2) la pasta è fortemente sconsigliata perché rende difficoltosa la pulizia della protesi e favorisce la comparsa di patologie come la candidosi
3) con il passare del tempo il rimaneggiamento delle ossa mascellari porta inevitabilmente alla necessità di modificare la protesi per adattarla alla nuova anatomia. L’informazione da dare al cittadino, anche attraverso i mass media, dovrebbe quindi essere di non usare la pasta per protesi, ma di rivolgersi all’odontoiatra quando la protesi inizia a non essere più stabile. La pubblicità potrebbe svolgere un ruolo educativo semplicemente, per esempio, mandando questo messaggio “la protesi non è stabile? Rivolgiti al tuo dentista per le correzioni necessarie. Nel frattempo, come aiuto, puoi usare la pasta”.

  1. 4) I giovani odontoiatri vanno alla ricerca di corsi di implantologia, chirurgia avanzata e protesi con i materiali più innovativi mentre i corsi per imparare a costruire una protesi rimovibile spesso non riescono a partire per la mancanza di partecipanti.

Ricordiamoci inoltre che l’Evidence Based Dentistry indica un metodo valido ed economico per ottenere i migliori risultati funzionali ed estetici in pazienti edentuli: una riabilitazione proteica rimovibile ritenuta da 2-4 impianti.

Meditate italiani, meditate!