Il 24 settembre u.s. è comparsa su Odontoiatria 33, una lettera indirizzata al direttore, da parte di una ASO (o almeno dice di esserlo!)
La Signora in questione si meraviglia del fatto che Odontoiatria33 abbia dato molto spazio alla sottoscritta e quindi al sindacato SIASO.
Scrive: “Da qualche tempo però sono meravigliata dello spazio dato alla signora Magenga e più volte mi sono trattenuta dallo scriverle, ma l’ultima lettera……..molte argomentazioni che utilizza la signora Magenga…….sembrino quelle di una responsabile di centri di formazione privati per ASO, interessata ad aumentare i propri introiti personali attraverso l’aumento delle iscrizioni ai corsi, che ricordo, costano intorno ai 1.400 €.”
Rispondo a questa volgarità in modo preciso:
1 – la Signora allude ad una possibile mia collusione con interessi economici ai corsi di formazione.
a – ne risponderà sul piano legale,
b – l’ignoranza è cattiva maestra: i corsi NON sono corsi privati. I corsi sono organizzati dalle scuole autorizzate/accreditate dalle regioni di competenza e i titoli rilasciati sono documenti pubblici che hanno valore su tutto il territorio nazionale. Riguardo il costo, la signora non è informata. I costi variano a seconda della scuola e della proposta formativa, dai 1.400 ai 2.800 euro e più. I costi sono alti? E in base a quali parametri? La signora si chiede, forse, chi sono i docenti e come vengono pagati? O pensa che facciano centinaia di ore di lezione gratis, si chiede forse come viene proposta la formazione? Quando verranno erogate le lezioni? Se ci saranno impiegati da pagare extra perché alcune lezioni hanno luogo il fine settimana? No. Ovviamente non lo fa ma lascia trasparire il fatto che i corsi abbiano un costo troppo alto. Se pensa che qualcuno ci speculi, vada a cercarlo nelle Regioni di competenza.
c – se alla Signora non piace il DPCM come è stato formulato, lo dica ad ANDI, AIO, CAO che lo hanno fatto, perché parla male della sottoscritta che peraltro non è mai stata invitata, nonostante ripetute richieste, ai tavoli di lavoro?
2 – scrive ancora: … “molte argomentazioni che utilizza la signora Magenga” Quali sono? La signora butta lì “molte argomentazioni” ma non entra nel merito di nessuna. E’ il solito metodo: si butta lì una frase denigratoria, non si precisa nulla, ma tanto, insulta, insulta, qualche cosa resterà: la calunnia è un venticello…
3 – “i consulenti del lavoro o i centri per l’impiego le hanno inquadrate in modo errato come impiegate, addette alle pulizie o perfino igieniste”. E allora? Cosa c’entra il SIASO e cosa c’entra la Magenga? Una via da percorrere, per chi è stato inquadrato malamente dal consulente del lavoro o dal centro per l’impiego (che poi significa che è stato il datore di lavoro ad inquadrarle male), è quella della denuncia: si chiama il SIASO Confsal e si denuncia il fatto, dando mandato ai legali del sindacato di rappresentarli in giudizio. Quando il tribunale competente emetterà la sentenza, riconoscerà anche gli anni di servizio. Ed è quello che faticosamente il SIASO sta facendo per aiutare decine di lavoratrici in difficoltà. Ma questo significa avere il coraggio di andare in tribunale. No, per carità, brontolare, calunniare e non fare assolutamente niente, perché piangere è diventato lo sport nazionale. E’ il sindacato dei dentisti (ANDI) che ha firmato un accordo con il Ministero della Salute contenente criticità importanti contro i diritti dei lavoratori e il SIASO Confsal cerca adesso di risolverli.
4) Il 26/09/2019 intervengono nel merito le presidenti di due associazioni di categoria.
“abbiamo cercato immediatamente di affiancare le Regioni nel difficile compito di recepimento del DPCM e lanciato richieste di ascolto a chiunque potesse avere competenze e possibilità per aiutarci a fronteggiare questo delicato quanto difficile momento”. A chiunque? A chi? Le poche regioni con le quali le predette hanno lavorato, hanno emesso regolamenti vergognosi, uno tra tutti il recepimento della Provincia Autonoma di Trento che dice al punto “3.7. Organi del corso:
Sono organi del Corso: il direttore del corso, il coordinatore del corso ed il Comitato scientifico didattico. Detto Comitato scientifico didattico è composto da: il dirigente responsabile dell’Ente formativo in qualità di Direttore del corso, il coordinatore del corso dell’Ente formativo, N. 1 Odontoiatra designato dalla Commissione odontoiatri dell’Ordine provinciale dei Medici e Chirurghi, N. 1 Odontoiatra designato dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, N. 2 Odontoiatri docenti del corso di cui uno designato da ANDI e uno da AIO, N. 1 ASO docente designato da A.I.A.S.O.” Quindi, ANDI, AIO, AIASO si inseriscono a pieno titolo negli organi del corso previsto dalla PA di Trento e saremmo noi i collusi? E non solo. Ricordiamo che proprio AIASO patrocinava il Centro Europeo di Formazione che vendeva agli ASO corsi al costo di 2.000/2.600 euro, “riconosciuti in tutti gli studi privati” come recitava il pezzo di carta che veniva consegnato a fine corso, che era come dire che non valevano assolutamente nulla. Smettiamola con le mascalzonate e lavoriamo per il bene comune!
*Il testo di quest’articolo è condiviso da tutto il Direttivo SIASO Confsal: Fulvia Magenga, Silvia Alessandra Terzo, Adriana Pirola, Eloisa M. Gentili, Elisabetta Ammassari, Monica Mercuri, Tiziana Di Natale, Nunzia De Ruvo, Lucia Toscano, Marzia Biano, Mary Priod, Mauro Betti.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.