Editoriali

La regina di Francia e la lotta all’abusivismo

…si racconta che la regina di Francia abbia detto (al popolo infuriato per la fame):

“non hanno pane? E perché non mangiano le brioches?”

Leggo stralci delle proposte emerse al Collegio dei Docenti di odontoiatria: “…arricchire l’offerta pubblica anche attraverso misure politiche più decise ed efficaci come la lotta all’abusivismo, la creazione di Fondi Sanitari ed integrativi e l’ottenimento di sgravi fiscali per pazienti che effettuano cure odontoiatriche.” (Odontoiatria33 13-4-18).

Che la lotta all’abusivismo sia fondamentale è sicuro. È una piaga che produce mala sanità e, come in qualunque paese civile, va stroncata.

Detto questo, però, non si capisce come misure politiche più decise ed efficaci come la lotta all’abusivismo possano arricchire l’offerta pubblica. Io, ingenuamente, pensavo che l’offerta pubblica si arricchisse aumentando il numero di centri di odontoiatria pubblici e controllando che lavorino efficacemente. Ma soprattutto la parte più da “Maria Antonietta” riguarda la creazione dei Fondi Integrativi e gli sgravi fiscali. Queste due misure, peraltro assolutamente legittime, riguardano quelli che hanno un lavoro sufficientemente retribuito per permettere loro di andare dal dentista. Qui stiamo parlando di milioni di cittadini italiani alla soglia della povertà o sotto tale soglia che dal dentista non ci possono andare. Continuiamo a nasconderci dietro un dito facendo finta di non capire che l’unica soluzione attuabile e realistica sta nel realizzare due iniziative:

1 – lanciare una campagna martellante e nazionale, gestita dal Governo, per la prevenzione su larga scala delle malattie della bocca.

2 – creare un collegamento tra le strutture private e il Ministero della Salute in modo da utilizzare le strutture private in un rapporto positivo con i settori più bisognosi della popolazione.

Se non si ha il coraggio di affrontare il problema comprendendo che stiamo parlando di 40 milioni di italiani, non di qualche migliaio di immigrati disperati, che non sono in condizioni economiche per affrontare le terapie odontoiatriche di cui necessitano, non andiamo da nessuna parte. Quelli che, come noi e come altri volontari del Cenacolo Odontostomatologico Milanese, dedicano una piccola parte del loro tempo a curare gratuitamente coloro che ne hanno bisogno, si rendono conto della dimensione drammatica del problema e di come invece, a fronte di una spesa sociale ragionevole, sarebbe possibile offrire una risposta utilizzando le strutture private, spesso sotto utilizzate.

Abbiamo già fatto in questo senso due proposte di legge depositate in Parlamento e a tutt’oggi l’unica risposta che abbiamo avuto è: “perché non mangiano le brioches”?

Giulio Cesare Leghissa
Segretario Generale Sindacato Italiano di Odontoiatria Democratica (Siod)

segreteria@siod.it