“Revisione sistematica e meta-analisi sul trattamento non chirurgico della parodontite cronica con scaling e root-planing, con o senza, altri supporti aggiuntivi”. È questo il titolo di un articolo comparso sul numero di luglio 2015 del giornale dell’American Dental Association (JADA) nel quale gli autori concludono: “C’è un modesto livello di certezza che l’aggiuntivo utilizzo (a scaling e root-planing n.d.r.) di terapia fotodinamica con laser a diodi comporti un ulteriore beneficio.”(1)
Questo non è che l’ultimo lavoro, in ordine di tempo, pubblicato sulle più prestigiose riviste internazionali che dimostrano una tesi fondamentale: la malattia parodontale si combatte con scaling e root-planing regolarmente ripetuti. Qualsiasi aggiuntivo trattamento può, forse, aggiungere limitati vantaggi, ma non modifica sostanzialmente i risultati:
“… la terapia fotodinamica non aggiunge benefici clinici e in termini di riduzione della carica batterica nel trattamento delle tasche parodontali” (2)
“… questa revisione sistematica evidenzia che l’efficacia clinica del laser Er:YAG è sovrapponibile a quella dello scaling and root-planing a tre mesi dall’intervento. I benefici clinici del laser Er:YAG dopo scalig e root planing sono ancora scarsi…”
“… nelle tasche maggiori o uguali a 5 mm, trattate con un programma di mantenimento parodontale, l’uso del laser Nd:YAG non porta alcun significativo ulteriore vantaggio clinico”
Potremmo continuare questo elenco per molto tempo ma sarebbe solo noioso. Sulle più prestigiose riviste internazionali di odontoiatria, da anni, si ripetono lavori che giungono alle stesse conclusioni: l’uso del laser in parodontologia può avere qualche modesto effetto aggiuntivo alla terapia tradizionale ma in nessun caso può essere una alternativa e non modifica, sostanzialmente, i risultati. Dunque non ci sono scorciatoie: scaling e root-planing ripetuti, regolari, attenti, accompagnati da una seria igiene orale domiciliare sono la “medicina” per combattere la parodontite.
E allora perché, su una televisione privata, un dentista si fa pubblicità affermando che “nel suo studio”, con il laser, in brevissimo tempo si risolve la malattia parodontale?
Perché chi, come noi e tanti altri, lavora con costanza e impegno trattando i pazienti nel modo corretto, quello indicato dalle attuali conoscenze scientifiche, richiamandoli continuamente, con incitamenti su incitamenti, con coinvolgimento, motivazioni e istruzioni sull’igiene orale che richiedono tempo, tempo, tempo, deve vedersi sberleffato da un praticone qualsiasi che promette l’impossibile sguazzando nella propria ignoranza (o mala fede) e approfittando della ignoranza altrui? E trasformando i cittadini pazienti in vittime indifese?
Dov’è la vigilanza degli Ordini sulla pubblicità ingannevole ?
- Smiley et all. JADA july 2015 n.7: 508-524
- Carvalho V. F. et All: “antimicrobial photodynamic effect to treat residual pockets in periodontal patients: e randomized controlled clinical trial” J Clin Periodontol. 2015:42:440-447
- Zhao Y. et All: “Er:YAG laser versus scaling and root-planing as alternative or adjuvant for cronic periodontitis treatment: a systematic review” J Clin Periodontol 2014: 41:1069-1079
- Dagmar E. S. et All: “Adjuntive clinical effect of a water-cooled Nd:YAG laser in a periodontal maintenance care programme: a randomized controlled trial” J Clin Periodontol 2012; 39:1159-1165
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