Clinica&Ricerca/Gli Studi

L’impiego odontoiatrico della tossina botulinica

abledentalgroup_botoxLa tossina botulinica è una neurotossina prodotta dal Clostridium Botulinum, un batterio gram-positivo sporigeno, responsabile del botulismo, rara patologia potenzialmente letale che può essere contratta mediante l’ingestione di cibo contaminato, in cui il C. Botulinum si è sviluppato e ha prodotto la tossina, dalla colonizzazione del tratto gastrointestinale infantile da parte di spore ingerite (Botulismo infantile), o tramite l’infezione delle ferite (forma più rara).
Fortunatamente negli ultimi anni sia la prevalenza sia la mortalità di questa patologia si sono marcatamente ridotti.1 Le manifestazioni cliniche variano in base alla via di infezione e possono includere: paralisi muscolare discendente progressiva con ptosi palpebrale, oftalmoplegia, disfagia, dispnea ingravescente (fino all’insufficienza respiratoria), disartria, costipazione ingravescente (fino all’ileo paralitico) e ritenzione urinaria.
Nel corso degli anni, sono stati identificati sette sierotipi di neurotossina (BTX-A, B, C1, D, E, F, G), dei quali solamente i primi due sono responsabili dell’intossicazione nell’uomo, ed ognuno dei quali possiede ulteriori sottotipi (ad es. BTX-A contiene 4 ulteriori sottotipi).
Il meccanismo d’azione della tossina botulinica consiste nel blocco pre-sinaptico irreversibile della trasmissione colinergica periferica sia a livello della giunzione neuromuscolare sia a livello dei terminali simpatici e parasimpatici.
La scoperta di questi meccanismi ha permesso di porre le basi per un impiego clinico delle tossina botulinica che ad oggi viene utilizzata nel trattamento di diversi disordini muscolari associati ad iperattività colinergica. In particolare in campo odontoiatrico i MMP comprendono un insieme di quadri disfunzionali e patologici che riconoscono 2 organi bersaglio. ATM e muscoli masticatori, a oggi costituiscono la più frequente causa di dolore orofacciale di origine non odontogena e la seconda condizione muscolo scheletrica per dolore dopo la lombalgia cronica.
Lo studio citato ha valutato l’efficacia della BTX_A nel trattamento del dolore miofasciale per 12 mesi con iniezioni nel temporale bilaterale e nel massetere, i risultati suggeriscono che la tossina ha diminuito il dolore, in apertura massima volontaria e sono diminuiti anche i punti dolenti alla palpazione sia del viso che del cavo orale confermandola un trattamento sicuro ed efficace.

EFFECTIVENESS OF BOTULINUM TOXIN TYPE A FOR THE TREATMENT OF CHRONIC MASTICATORY MYOFASCIAL PAIN

JASON S.BAKER-PATRICK J. NOLAN

JADA 148(1)