Nick Mason è sicuramente il membro dei Pink Floyd più simpatico di sempre. Prima di tutto è l’unico ad aver fatto parte del gruppo dalla sua fondazione nel 1965, fino allo scioglimento del 1994, inclusa la storica reunion del Live 8 nel 2005. Ha quindi attraversato le tre macro fasi della mitica band inglese: dall’esordio capitanato dal folle genio di Syd Barrett, agli anni classici in cui il leader era Roger Waters fino agli ultimi due capitoli (dischi e tour) targati David Gilmour.
Dato che gli altri due Floyd viventi (Gilmour e Waters) da decenni sono in un
rapporto di cordiale indifferenza e impegnati nelle loro rispettive carriere
soliste, il buon Nick, stufo di fare il pensionato di lusso, ha deciso di chiamare
alcuni amici musicisti e andare anche lui in tour ma in un modo originalissimo.
Già il nome scelto per questa formazione estemporanea è significativo: Nick
Mason’s Saucerful of Secrets, prendendo in prestito il titolo del secondo
album dei PF datato 1968, in piena fase psichedelica per così dire. E si tratta
proprio di uno scrigno di segreti quello che viene scoperta.
Mason propone un concerto strepitoso con il solo repertorio degli “early
years” (come il mega box di rarità pubblicato recentemente), fino al 1972
quindi, prima dell’esplosione del successo planetario con The Dark Side of
the Moon, per intenderci. Niente neppure dagli altri best seller The Wall o
Whish You Were Here quindi. Ma va benissimo così.
Ecco allora che si possono ascoltare molti brani del primo epico album
barrettiano The Piper At The Gate of Dawn, mai eseguite dal vivo neppure
all’epoca dai veri Pink Floyd: una su tutte Bike. Ma anche Lucifer Sam, le più
classiche Interstellar Overdrive e Astronomy Domine. Il primo singolo in
assoluto, pubblicato prima dell’album, Arnold Layne etc.
Altre canzoni degnissime di nota: la delicata If da Atome Heart Mother,
l’iconico disco con la mucca in copertina: da questo album viene proposta
una parte della lunghissima suite che occupava l’intera facciata A.
Ricordiamo che Mason è anche l’unico biografo ufficiale dei Pink Floyd,
autore di un bellissimo libro, avendo collezionato negli ultimi 50 anni (oltre a
numerose Ferrari) anche tutto il materiale audio/video della band. Non a caso anche la mostra ufficiale che fino a pochi a mesi fa era a Roma fu curata dai tre floyd superstiti e da lui in particolare.
La location di questo piccolo grande evento floydiano è il teatro degli
Arcimboldi a Milano che ha una acustica perfetta, il pubblico come prevedibile
è composto da 50/60 enni reduci da Venezia 1989 come minimo…
Per il momento non ci dovrebbero essere altre occasioni, il tour prosegue con
qualche altra data europea e poi si conclude in Inghilterra. Lunga vita a Nick
Mason e ai suoi Saucerful Of Secrets. In mancanza di una reunion dei tre PF
(sempre più impossibile), questo sembra il modo più intelligente e
filologicamente corretto di celebrare la storia di una band unica che siamo
certi fra qualche anno si studierà sui libri di musica come fra le più rilevanti
del XX secolo.
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