Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, ha pubblicato i dati sul bisogno di cure odontoiatriche e di salute orale non soddisfatti nei Paesi europei.
Le situazioni migliori riguardano l’Austria, la Slovenia e Malta, le peggiori l’Italia, la Grecia, il Portogallo e la Lettonia.
Se un giorno dovesse entrare nell’Unione Europea la Turchia, ci sarebbe un altro peggio di noi. Sono troppo impegnati ad ammazzare i Curdi e ad instaurare un regime feroce per occuparsi della salute della popolazione.
La difficoltà economica di affrontare le spese odontoiatriche è indicata come la prima causa per la quale i cittadini italiani non vanno dal dentista. Ma quanti sono questi italiani che non possono spendere per le cure odontoiatriche? Tanti!
Secondo l’ISTAT, che ha pubblicato il 6 luglio 2016 un report intitolato “Il ricorso alle cure odontoiatriche e la salute dei denti in Italia”, confrontando i dati ISTAT del 2013 con quelli del 2005, nel 2005 il 39.3% della popolazione italiana si è recata dal dentista, contro il 37.9% del 2013. I pazienti che si rivolgono ai dentisti privati scendono dal 34.7% del 2005 al 32.3% del 2013. I motivi economici incidono per l’85.2% del totale di coloro che hanno rinunciato alle visite. Tali dati sono ancora più drammatici al Sud dove solo il 27.7% della popolazione è andata dal dentista.
Questi dati riflettono una situazione drammatica. Decine di milioni di Italiani non vanno dal dentista perché non se lo possono permettere. E qualcuno va in giro cianciando che l’odontoiatria italiana è tra le migliori del mondo. Ma di cosa parlano? Del fatto che in Italia ci sono punte di ricerca, di professionalità, di qualità che si posizionano tra le migliori del mondo? Certo, è vero.
Ma non basta. Il compito della medicina è quello di prevenire e curare, ma non un terzo della popolazione, tutta la popolazione. Ma di quale eccellenza si parla quando la professione odontoiatrica non vede, non vuole vedere e non è capace di curare i due terzi della popolazione? Quando abbiamo fatto delle proposte per un serio welfare odontoiatrico ci sono saltati in testa. Mi pare di sentire il dott. Prada: “assolutamente negativi siamo invece rispetto alla proposta di legge, identica a quella presentata la scorsa legislatura…che prevede l’istituzione dell’Odontoiatra di Famiglia….Così come siamo preoccupati della riproposizione di testi in merito…all’istituzione della figura professionale dell’Assistente di Studio Odontoiatrico”.
Perché invece di “ essere assolutamente negativo” non si pone il problema di come offrire un servizio dignitoso a quaranta milioni di italiani? Che non è fare una convenzione per cui il vecchietto spende “solo” 8oo€ per una protesi totale. Primo perché gli 800€ il pensionato non può comunque spenderli, secondo, e soprattutto, perché il vero problema non è regalare pasta adesiva per le dentiere, ma fare prevenzione e terapia in modo che nessuno più arrivi ad essere edentulo. Avremo anche delle punte di eccellenza, ma in Europa siamo insieme alla Grecia, al Portogallo e alla Lettonia, i paesi con la peggiore salute orale. C’è proprio poco da essere orgogliosi. Anzi, a dire il vero, c’è proprio da vergognarsi. E poi tutti a lamentarsi che ci sono pochi pazienti, che i giovani non trovano lavoro. Mi pare di sentire Maria Antonietta, che ai Parigini che rumoreggiavano e gridavano che non avevano pane, domandava candida: “ma perché non mangiate le brioche?”
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