È l’informazione basata sul sensazionalismo. C’è la crisi dell’Alitalia? Tutti ne parlano e fanno commenti, poi passa una settimana e non si sa più niente. Ma la crisi è superata? No, ma nessuno se ne occupa più fino alla successiva ondata di notizie e di commenti. C’è la crisi Greca? Pagine e pagine di commenti, poi per anni più niente, come se le cose si fossero risolte da sole. È la politica di moda oggi: tanto rumore per nulla. Mai approfondire, mai mantenere l’attenzione.
Funziona così anche per l’infezione da HIV. Non se ne parla più, dunque non c’è più.
Ed è un comportamento collettivo gravissimo, perché l’infezione c’è e colpisce migliaia di cittadini italiani tra i quali anche moltissimi giovani. Ci sono voluti vent’anni per sentire in televisione la parola “preservativo” ma poco, però. Quasi in sordina e un po’ vergognosi. E nelle scuole?
Chi spiega a ragazzine e ragazzini l’importanza della protezione e di come si fa? Nessuno. Eppure solo la prevenzione può contenere ed emarginare l’infezione. Superstizione, ignoranza, prosopopea sono ancora pilastri della informazione e della nostra classe politica dirigente. Basta pensare al vergognoso spettacolo offerto dal governo sul problema delle vaccinazioni obbligatorie: si era promesso di togliere l’obbligatorietà per prendere dei voti e adesso non si sa come fare perché è tutta la comunità scientifica del mondo a dire di vaccinare i bambini, non fosse altro per proteggere i più fragili e i più delicati. Perché di questo stiamo parlando, del dovere in un paese civile, di prendere misure per proteggere tutti e, soprattutto, i più fragili.
Così ormai non si parla più di HIV. Eppure l’HIV è attivissima: in Europa nel 2015 29.747 diagnosi di infezione HIV (ECDC). In Italia, sulla base di uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, ha dato nel 2016, 3.451 nuovi casi diagnosticati. La prevalenza dei NON diagnosticati di HIV in fase avanzata è 11,3 casi su 100.000 abitanti, quindi un dato con forti variabilità regionali, comunque significativamente più alto della media europea di 5.8 per 100.000 abitanti.
E, giusto per i casi di polmonite in Lombardia, si parla di Legionella.
E allora ne parliamo noi. Sabato 1° dicembre, a Milano, dalle 9.00 alle 13.00 SIASO e SIOD, in stretta collaborazione con l’Ospedale Luigi Sacco, l’Ospedale Fatebenefratelli, parleranno di HIV e di Legionella, di paure e di sicurezze perché l’informazione sia mantenuta viva. Parleremo prima di tutto alle assistenti, perché sono in prima linea, ma anche alle igieniste e agli odontoiatri perché il problema riguarda tutti. E
Il team odontoiatrico è un corpo unico che studia, si aggiorna, lavora per un unico traguardo: la salute del cittadino paziente.
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