Perché è nato il Sindacato italiano di odontoiatria democratica?
La domanda sorge spontanea soprattutto considerando che, in questa lunga crisi, sarebbe meglio tenere unita la categoria. Certo. Partendo dal principio, come diceva un vecchio dirigente sindacale che: ”l’unità fa la forza, ma du ciucc burlen giò (due ubriachi cascano giù)”
Unità della categoria per che cosa?
Per continuare a piangere sull’attacco alla professione, sul carico burocratico, sulle difficoltà amministrative? Mi sono laureato nel 1975 e da allora sento piangere sull’attacco alla professione.
E’ proprio arrivato il momento di capire che, in questo modo, non si va da nessuna parte. E’ il mondo che cambia, sono i rapporti sociali che evolvono, è la conoscenza che si diffonde. Possiamo anche continuare ad opporci, ma tanto nessuno ascolta questo piagnisteo. La società si evolve e non presta la minima attenzione alle lamentele dei dentisti. Allora è necessario cambiare rotta.
- Dai dati risulta che il 65% dei cittadini italiani (circa 40 milioni) dal dentista non ci vanno perché non se lo possono permettere. Non ci vanno proprio. E allora di cosa si va cianciando di dignità della professione, di rispetto del paziente, di interessi del cittadino?
- In contemporanea assistiamo allo spettacolo desolante di migliaia di giovani odontoiatri che non trovano lavoro e si fanno sfruttare in modo vergognoso, a 7 euro l’ora, nel modello “service”. I service sono strutture private collocate nelle strutture pubbliche che, per poter partecipare a questo modello, devono vincere gare d’appalto. Su che base si vincono? Offrendo il costo della globalità del servizio al prezzo più basso:
– basso costo dei professionisti che vi devono operare
– basso costo del personale.
Ma se l’unico criterio sono i costi bassi, quale può essere la qualità del servizio?
Il tutto mentre centinaia di studi, in Italia, chiudono per mancanza di pazienti. Ma di quale dignità stiamo parlando? Di quale eccellenza della odontoiatria italiana parliamo quando non c’è nessun dato epidemiologico, nessuno sa quali siano i bisogni della popolazione, i bambini non vengono curati, non ci sono programmi di prevenzione sul territorio e il ritardo diagnostico per il cancro della bocca è, mediamente, di 12 mesi?
- C’è un grande, grandissimo bisogno di prevenzione e le igieniste, dopo essere state osteggiate per trent’anni da ANDI prima, ANDI e AIO dopo, ancora non hanno un albo professionale e ancora non lavorano nel pubblico, se non in qualche illuminata struttura? Di quale attenzione al cittadino parliamo se ancora oggi nella maggioranza degli studi non c’è l’igienista?
- C’è bisogno di qualità, ma ANDI e AIO si oppongono tenacemente alla realizzazione di un profilo professionale nazionale per le ASO (Assistenti di Studio Odontoiatrico).
- C’è bisogno di qualità ma nessun Ordine dei Medici e nessuna CAO ha preso alcun provvedimento contro gli odontoiatri che non hanno assolto all’obbligo di legge per l’ECM, arrivando ad arrampicarsi sui vetri per cercare giustificazioni risibili a difesa di tutti coloro che non sono a posto.
Si potrebbe continuare per molto tempo con l’elenco ma non servirebbe a nulla. Quello che serve è una presa d’atto della situazione e il coraggio e la voglia di cominciare a discutere come cambiare.
E’ evidente che è necessario trovare una soluzione, magari imperfetta o sperimentale, ma certamente una soluzione per un Welfare odontoiatrico che coinvolga milioni di cittadini. Abbiamo già presentato in passato delle proposte di legge che non sono state considerate. Ora ripensiamole, modifichiamole. Quello che è certo è che:
- Il sistema pubblico non è assolutamente, e non potrà essere, in grado di trattare milioni di cittadini. L’unica soluzione realistica è quella di trovare un modo per fare collaborare le strutture private con il servizio pubblico, (ma non certamente col modello service) raggiungendo il doppio risultato di curare tutti e di avere gli studi pieni. Quali siano le modalità concrete attraverso le quali ciò possa essere realizzato è da studiare e precisare ma una cosa è chiara: questa è la strada da percorrere.
- L’aggiornamento deve essere un impegno da assolvere con grande attenzione. In particolare l’aggiornamento e la formazione per quanto riguarda la sicurezza sul posto di lavoro e gli aspetti normativi e legislativi. Per questo SIOD, insieme al sindacato delle assistenti (SIASO) si fa promotore di un programma di corsi per gli RSPP, le RSL e per la formazione obbligatoria dei dipendenti. Corsi che verranno gestiti con docenti qualificati e di provata capacità per garantire il massimo livello possibile di serietà e onestà intellettuale. SIOD lavorerà per la formazione continua sui temi del diritto del lavoro, dei diritti sindacali, delle leggi e delle norme che regolamentano l’apertura e la gestione dello studio odontoiatrico. Assisterà i suoi associati nella elaborazione e aggiornamento della documentazione necessaria.
- SIOD si è accordata con legali specializzati per difendere gli odontoiatri nelle eventuali controversie lavorative, sia per quanto riguarda i rapporti con i dipendenti, sia per quanto riguarda le controparti aziendali (ospedali, service ecc). La difesa dei nostri associati può avvenire solo se, nel contenzioso con il lavoratore, non si evidenziano infrazioni delle leggi della Repubblica. SIOD e SIASO parteciperanno presto alla realizzazione di un CCNL nuovo e innovativo, esclusivamente dedicato ai dipendenti del settore odontoiatrico, che tenga conto della importanza della formazione, informazione e qualificazione del personale
- SIOD si impegna a sostenere con forza le altre figure del team per il raggiungimento di una posizione giusta e dignitosa della loro attività professionale e del loro ruolo. SIOD sostiene la necessità, per raggiungere l’alleanza terapeutica con il paziente, del lavoro in squadra dove ogni figura, nel rispetto delle proprie competenze e specificità, è però parte attiva per contribuire alla crescita e al miglioramento della vita e del lavoro di squadra.
- SIOD si adopererà per la realizzazione di un programma di prevenzione delle malattie oro-buccali della popolazione, essendo questa l’unica strada per ridurre le patologie oggi così frequenti
- Compito del sindacato è quello di contribuire alla qualità della vita all’interno delle strutture odontoiatriche incrementando la conoscenza dell’ergonomia e della qualità comportamentale.
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