Editoriali

Pare incredibile, ma è così

Viene evidenziato, in un articolo su “Odontoiatria 33” del 19 febbraio 2020, il fatto che, direttore sanitario e odontoiatra di un ambulatorio odontoiatrico, sono stati denunciati dai NAS all’Autorità Giudiziaria, perché preparavano e utilizzavano PRP senza le autorizzazioni del Centro Trasfusionale dell’ASL si competenza.

Tale denuncia è conseguenza del decreto  del Ministero della Salute dell’1 agosto 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale   n. 226 del 26 settembre 2019, che riprecisa e specifica ambiti e limiti dell’uso del PRP in odontoiatria.

Dopo aver precisato  che: “per emocomponenti per uso non trasfusionale si intendono gli emocomponenti allogeni o autogeni da utilizzarsi non a fini di trasfusioni… (punto 7) La produzione di emocomponenti autologhi per uso non trasfusionale, ottenuti da un prelievo di sangue dello stesso paziente al di sotto di 60 ml, può essere effettuata al di fuori dei servizi trasfusionali in strutture sanitarie pubbliche e private, accreditate o non accreditate, previa convenzione con l’azienda sanitaria in cui opera il servizio trasfusionale di riferimento, stipulata secondo lo schema tipo stabilito dalla normativa vigente…”

Dunque attenzione: prima di cominciare a fare e utilizzare il PRP dovete contattare l’ASL di vostra competenza per avere la convenzione con il relativo centro trasfusionale… Dura lex, sed lex

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